Corpo e Sangue
di Gesù 2003

Il sangue dell’alleanza,
e il pane che dà la vita:
due atti di un unico gesto,
due doni dello stesso Darsi.
Un libro nell’Antica Alleanza,
la Parola vivente che parla
nella Nuova…

No, non parla di animali da immolare, ignari sostituti
di uomini che hanno sempre
pensato di sacrificare gli altri,
a Dio e in nome suo.

Sconvolgente mistero
è questo:
oggi Dio stesso s’immola
per noi umani: in te, Gesù,
l’Onnipotente si consegna
alla morte, solamente
perché noi viviamo.
 
(GM/22/06/03 - Immagine di Chiara Caputo)

 

 

   Libro dell’Esodo (24,6-8) <<Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l'altra metà sull'altare. Quindi prese il libro dell'alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: «Quanto il Signore ha ordinato, noi lo faremo e lo eseguiremo!». Allora Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: «Ecco il sangue dell'alleanza, che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!»>>.

   Vangelo di Marco 14,22-25 <<Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse: «Questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza versato per molti. In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio»>>.

Il donarsi di Gesù nei segni adorabili dell’eucaristia è un atto del tutto inedito e al di sopra di ogni speranza e di qualsiasi immaginazione umana. La logica religiosa ancestrale che vuole l’uomo o il suoi doni vittime sacrificali da offrire a Dio, è semplicemente rovesciata come un guanto. Con Gesù Dio stesso si immola e si offre per gli uomini. Se da sempre questi hanno pensato che i loro doni fossero da offrire per la gloria di Dio, Dio invece sceglie in Gesù di darsi come vita ed alleanza, come futuro e come speranza loro. Si potrebbe dire per la loro gloria. “La gloria di Dio è l’uomo vivente”, appunto, come diceva Ireneo.