Le letture ci dicono al fondo una cosa sola. Ma se Gesù è stato così chiaro, come mai ancora non mettiamo in atto quanto ha detto? Non porta lontano ripetere, come sempre si fa: «Sai, la fragilità umana, ecc...». Ci deve essere qualcosa di più che ha cronicizzato difetti e patologie che si credevano solo farisaici. Forse non prendiamo sul serio proprio lui, il Cristo. Non potrebbe essere che rischiamo solo di usare il suo nome per farci strada? Parafrasando don Milani, mi viene da dire: "Far strada a Cristo, senza farsi strada". |
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Immagine di Cerezo Barredo www.servicioskoinonia.org |
31^ Domenica dell’anno (A) 2005
«Ma voi non fate lo stesso!».
non solo nel mondo,
sia scuola di libertà
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Vangelo di Matteo 23,1-12 <<Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: “Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungano le frange; amano posti d'onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare "rabbì'' dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare "rabbì'', perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate nessuno "padre" sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. E non fatevi chiamare “maestri”, perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. Il più grande tra voi sia vostro servo; chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato">>. |