17^ Domenica 2003 (anno B)

Pane offerto a Dio
che invece è offerto a noi uomini,
alle folle affamate
di parole autentiche e di pane
che non perisce…
Anche questo è lo sconvolgimento
che tu operi nella nostra religione:
abbiamo sempre pensato
che tu avessi bisogno dei nostri doni
(i “sacrifici” li abbiamo chiamati)
e invece tu Gesù ci insegni
che se esiste un Dio, è Colui
che sa donare abbondantemente,
e lo fa prima con il pane
e poi con il dono di se stesso,
dono inaudito, indicato appunto
già quel giorno alle folle
nel pane condiviso e sempre ancora da condividere tra noi. (GM/27/07/03)

Immagine di Cerezo Barredo (www.servicioskoinonia.org)

2 Libro dei Re (4,42-44) <<Da Baal-Salisa venne un individuo, che offrì primizie all'uomo di Dio, venti pani d'orzo e farro che aveva nella bisaccia. Eliseo disse: «Dallo da mangiare alla gente». Ma colui che serviva disse: «Come posso mettere questo davanti a cento persone?». Quegli replicò: «Dallo da mangiare alla gente. Poiché così dice il Signore: Ne mangeranno e ne avanzerà anche». Lo pose davanti a quelli, che mangiarono, e ne avanzò, secondo la parola del Signore>>.

Vangelo di Giovanni (6,1-15) <<Dopo questi fatti, Gesù andò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e una grande folla lo seguiva, vedendo i segni che faceva sugli infermi. Gesù salì sulla montagna e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Alzati quindi gli occhi, Gesù vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva bene quello che stava per fare. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. Si sedettero dunque ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero. E quando furono saziati, disse ai discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, cominciò a dire: «Questi è davvero il profeta che deve venire nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sulla montagna, tutto solo. >>.

Nella 17^ domenica del ciclo B il pane riveste molteplici significati: è il segno della necessaria condivisione di quanto abbiamo con gli altri, perché non ci siano più affamati e affamatori ed è il segno del donarsi di Gesù, un darsi sempre più personale, fino a diventare egli stesso pane. Pane eucaristico, alla fine, che sarà alimento e silenzio: il profeta venuto nel mondo parlerà con il suo perdersi per noi. Il suo lasciarsi annientare (la cosiddetta kenosi) sarà la prova più grande di un Dio che è proprio l’opposto di ciò che noi abbiamo sempre immaginato.