L’ospitalità sembra essere il tema dominante della liturgia di questa domenica. Un valore che la nostra cultura del Sud per fortuna ancora conserva e che sorprende molti che si trovano a passare da queste parti. Le letture riportate mettono in luce un’idea radicata già nella Magna Grecia, ma che si ritrova in altre culture orientali e che ha del sublime: chi accoglie il forestiero accoglie Dio stesso. Spesso vi è collegata l’idea della ricompensa divina motivata dal fatto che l’accoglienza è stata praticata senza aver riconosciuto Dio e tuttavia nell’averlo servito negli uomini o nei suoi messaggeri… Il Vangelo va ben oltre e ci mostra la superiore accoglienza da parte di Gesù di chi si dispone, anima e corpo, non solo a riceverlo, ma ad ascoltarlo. |
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16^ Domenica dell’anno (c) La parte
migliore |
Genesi (18,1-10a) << Il SIGNORE apparve ad Abramo alle querce di Mamre, mentre egli sedeva all'ingresso della sua tenda nell'ora più calda del giorno. Abramo alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano davanti a lui. Come li ebbe visti, corse loro incontro dall'ingresso della tenda, si prostrò fino a terra e disse: «Ti prego, mio Signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passar oltre senza fermarti dal tuo servo! … Egli se ne stette in piedi presso di loro, sotto l'albero, e quelli mangiarono. Poi essi gli dissero: «Dov'è Sara, tua moglie?» Ed egli rispose: «È là nella tenda». E l'altro: «Tornerò certamente da te fra un anno; allora Sara, tua moglie, avrà un figlio».>>.
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