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Notiziario del gruppo giovani
(c/o G.Mazzillo – Contrada Sarre Tortora – CS)


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Sommario

Estate e stati … d’animo

Diario del camposcuola 2002

Regno di Dio e vita sulla terra

Qualcosa dalle nostre campagne

Anno 2, Numero 5

Luglio 2002

 

Estate e stati … d’animo
(d. Giovanni M.)

Un'altra estate non solo è arrivata, ma è in pieno svolgimento. Caldo fuori e forse anche un po' dentro, nel senso di una ricerca spasmodica di emozioni, di sensazioni e di tutto ciò che si pensa di poter realizzare solo in questa stagione. Passata l'estate per molti è come se fosse ormai passato il treno: un'altra occasione sprecata. Non per tutti è così. Ci sono dalle nostre parti molti ragazzi che lavorano, alcuni dei quali sono davvero piccoli. Altri, più grandicelli, è come se volessero giocare a fare i grandi: lavorano per avere qualche soldo in tasca, oppure - succede anche questo - si mettono o sono mandati a lavorare per aiutare le famiglie. Lavorano sotto il sole nei lidi, che si moltiplicano come i funghi, o nel frastuono di bar e di locali o battendo euro e centesimi su qualche registratore di cassa o fissando un monitor di computer. Qualcuno lavora anche nei campi o porta al pascolo il gregge. Ho pensato spesso a voi ragazzi che lavorate e a voi voglio dedicare queste righe. Dopo l'entusiasmo della novità dei primi giorni, che cosa pensate, che cosa provate? L'estate vi potrà sembrare persino un poco ingrata. Vale la pena aspettarla tutto l'anno quando poi diventa tutt'altro che una vacanza? Ma, del resto, qual è l'alternativa per i ragazzi che non lavorano? Avere tanto e tanto tempo tutto per sé (e magari per gli amici) da non sapere come gestirlo. Io non so veramente cosa possiate provare voi ragazzi, vi posso solo dire ciò che provo io per voi: almeno il bisogno di dirvi che se i soldi non sono tutto, non dobbiamo condannarci a vivere solo per essi. Lo so, qualcuno pensa di comprarsi con quelli guadagnati - che so io? - un nuovo cellulare, ma a che servirà alla fine, se dovesse tornare a scuola a Settembre più stanco e più avvilito e con quella convinzione che sta rovinando buona parte del mondo e che recita che solo i soldi e il guadagno sono veramente importanti? Per fortuna alcuni sanno o scoprono che c’è dell’altro. Queste pagine e le esperienze alle quali si riferiscono ne sono una prova e vogliono essere un incoraggiamento a cercare in questa direzione. Con ciò vi saluto, Vs. GM

 


DIARIO
di un camposcuola

(Nico Pucci & altri)

Venerdì: arrivo del gruppo alle Sarre alle ore 19, inizia il campo…
Sabato:
sveglia alle 7,30 primo giorno all’inizio siamo un po’ pochi solo sei ragazzi: Marta, Adriana Giusy, Chiara, Biagina e Francesco l’unico maschio poverino (bisogna vedere dai punti di vista!).Discussione sulla parabola del seminatore con don Giovanni e Giuseppe Liguori; 12,30 pranzo preparato dalla nostra cuoca zia Maria che bontà! Nel pomeriggio bagno nel mare di marina di Maratea. Dopo tante chiacchiere e canzoni finisce la nostra prima giornata insieme.
Domenica:
dopo il solito tragico risveglio e un’abbondante colazione sono iniziati i preparativi per la Santa Messa .Il vangelo riguardava la parabola del seminatore che ci ha insegnato che bisogna accogliere la parola del Signore preparando il nostro cuore come un terreno buono e fertile. Durante il pomeriggio abbiamo incontrato i nostri amici del paese Giuseppe, “compare” Fiore, Antonio e Vincenzo che ci ha portato al “Lacco” a conoscere la sua bellissima cavalla Bruna oltre che a visitare lo stupendo paesaggio. In serata abbiamo ricevuto la visita dei vicini che hanno portato l’organetto e hanno suonato la simpatica canzone della “rosa a primavera” che ci ha perseguitato durante la notte e per tutta la durata del campo …!Stanchi per la lunga passeggiata siamo andati a dormire.
Lunedì:
come al solito Nico è arrivato con l’ultimo treno quello del “ Ritardo” però il suo arrivo ha portato una ventata di allegria che proprio ci voleva!Abbiamo passato una mattinata artistica cercando di illustrare la bellissima parabola della zizzania organizzando addirittura un concorso per il disegno più bello che è stato pubblicato su questo giornalino, la giuria era composta da Don Gianni ,Giuseppe e Zia Maria. In seguito siamo andati a mare con il nostro amico Giuseppe Maceri a visitare le grotte di Maratea. La sera dopo il canto tradizionale “ il sole Dietro i monti “ siamo tramontati anche noi... a letto. Ma, sorpresa, solo dopo essere stati raggiunti da Sergio e da Francesco Ruffo. I loro impegni di… lavoro, il mattino dopo, li chiamavano altrove: chi al computer (Sergio), chi al lido (Francesco).
Martedì:
oggi per noi del campo è un giorno particolare, perché il nostro D. J compie 30 anni di onorato sacerdozio. Per tanto noi del gruppo ci siamo impegnati a preparare questa festa affinché riuscisse al meglio. Infatti le ragazze si sono svegliate di nascosto alle ore 6 per preparare la colazione a sorpresa al festeggiato. (Un evento davvero raro e mai capitato prima!) A pranzo abbiamo gustato i ravioli preparati in mattinata con la regia di zia Maria.Nel pomeriggio ci hanno raggiunto parenti e amici ed insieme abbiamo celebrato la S. Messa e la serata è trascorsa tra canti, balli e cibo in abbondanza! Una giornata davvero unica …
Mercoledì: purtroppo la giornata è stata rovinata dal maltempo, ma noi non ci siamo persi d’animo e dopo aver divorato le ottime crostate (rimanenze della festa) e un po’ di caffè ci siamo cimentati in un gioco da tavola “Terzomondopoli”. Eravamo stati raggiunti oltre che da Giuseppe, da vincenzo e da Fiore, anche da Michele, che si è poi manifestato portato a lavorare per le pagine informatiche, come questa. La giornata si è conclusa con la bella notizia dell’esame di guida superato brillantemente da Giusy … un pericolo vivente in più sulla strada.. attenzione!!!

Giovedì:
la preghiera del mattino ha illuminato la nostra giornata, un po’ triste per la mancanza di Giuseppe Liguori , partito la sera prima .. nel pomeriggio, grazie alla disponibilità dell’amico Biagio Moliterni abbiamo percorso le antiche strade che portano alle “cuddate di lu Carru”, concludendo la nostra spedizione con un rinfrescante gelato (l’ingorda di Adriana ne ha mangiati ben due.. ma addù ru mitti? Boh..) in un tipico localino (che vi consigliamo). Si trova sulla strada che dalla Melara conduce, tra boschi e arbusti, a Lauria. Tornati alle Sarre abbiamo portato avanti i lavori per la realizzazione del nostro giornalino!!!
Venerdì:
dopo aver visto le prime luci del giorno, malvolentieri abbiamo preparato le valige per il nostro ritorno a casa previsto dopo la S. Messa per le ore 16.00 circa… (NICO GIUSY e ADRY)

 

 

REGNO di DIO e vita UMANA sulla terra (Giusy Mazzillo & C.)

Quel giorno Gesù uscì di casa e andò a sedersi in riva al Lago di Galilea.Attorno a lui si radunò una folla tanto grande che egli salì su una barca e si sedette (Vangelo di Matteo 13,1-2).Anche noi ragazzi del camposcuola in questa settimana abbiamo immaginato di essere in mezzo a quella folla e dopo aver ascoltato queste bellissime parabole, cercheremo di spiegare che cosa significhi per noi il Regno di Dio .

Chiara e Biagina: Il Regno di Dio è simile ad un bocciolo di rosa che pian piano cresce nel nostro cuore. Questo bocciolo divenuto rosa racchiude in sé tutta la felicità che Dio ci dona sempre quotidianamente.

Francesco: Il Regno di Dio è una cosa rara ed inimitabile,per la quale vale la pena lasciare tutto.

Nico: Il Regno di Dio è la tranquillità che placa l’irrequietezza umana .

Adriana: Il Regno di Dio è la luce che troviamo dopo tanto cammino nel buio dell’indifferenza.

Marta: Il regno di Dio è l’obiettivo che tutti cercano di raggiungere chi con più chi con meno impegno…pochi riescono a capire dov’è.

Giusy: Il Regno di Dio è la meta che ogni uomo dovrebbe sperare di riuscire a raggiungere. Pochi o i più fortunati che riescono a trovare questo tesoro, ma il solo sentirne parlare cambia la vita.

 

Qualcosa dalle nostre campagne
(Michele Maceri)

Vi racconto qualcosa della vita di una delle nostre contrade: Massacornuta. Innanzitutto il nome. Le corna sono due enormi massi che si trovano sotto la collina della Maricosa. Noi abitanti non siamo molti. Posso contare, a memoria, poco più di una dozzina di famiglie, con un numero di abitanti che raggiunge la trentina. La nostra contrada è piena di verde e ricca di acqua. È formata da una parte della valle della Fiumarella di Tortora. È il nostro fiume che nasce nei pressi di Sant’Elia e si arricchisce dell’acqua di alcune sorgenti, tra le quali quelle della Valle dei Pali (Vaddalipali) e di Cardio. Forse non tutti sanno che quest’ultimo nome viene dal greco e significa cuore.

I ragazzi come me vanno a scuola col lo scuolabus, che, a partire da Sant’Elia raccoglie circa 16 studenti. Lungo il percorso noi ragazzi conversiamo e scherziamo. Finché dura la scuola, ritorniamo intorno alle ore 14. D’inverno restano solo un paio d’ore di luce. Fatti i compiti, il tempo per passarlo con gli amici e divertirsi o fare altre cose piacevoli è pochissimo. Tutte le altre estati per me sono state uguali, ma non questa , perché ho conosciuto gli amici del campo scuola con i quali mi sono divertito tanto e ho imparato moltissime cose. Tra l’altro, con l’aiuto di don Giovanni ho imparato a usare il computer. Questo piccolo articolo l’ho scritto direttamente su di esso, perché non vi dimentichiate di noi e delle tante frazioni che sono la vera ricchezza di Tortora.