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Notiziario del gruppo giovani
(c/o G.Mazzillo
Contrada Sarre Tortora – CS)

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Sommario
Prepariamo il Natale con le profezie di Isaia
L’attesa del Natale e noi giovani
PRENDI NOTA E NON MANCARE

 

Anno 1, Numero 3

DICEMBRE 2001

 

 


 

Prepariamo il Natale con le
profezie di Isaia
(d. Giovanni M.)

 

 L’attesa del Natale e noi giovani
(Irene)

Che bello! La mamma ha appena portato giù tutto l’occorrente per il presepe e manca solo il muschio e, come al solito, è solo a questo punto che mi ricordo del reale significato del Natale…ma questo Natale 2001 cos’è per noi giovani? E’ davvero quello in cui la cometa e gli angeli sono sostituiti da aerei e missili, il Natale in cui l’unica vera globalizzazione è quella del terrore? Perché Dio non fa niente di fronte a questa malvagità, possibile che contro di essa anche lui sia impotente o piuttosto non si sarà dimenticato di noi? Beh, io non sono così pessimista e vorrei dire agli altri ragazzi che la venuta del Signore è un evento da aspettare con vera gioia. Per esempio in questa situazione indescrivibile, possiamo trovare ugualmente i segni dell’amore di Dio: in mezzo agli assassini, ci sono quelli che mettono a rischio la loro vita per aiutare gli altri...25 Dicembre 2001 è un’altra occasione d’oro per riavvicinarci a Gesù. Come i pastori del presepe dobbiamo cercare e contemplare perché Gesù, nonostante le mie, le nostre debolezze e cattiverie viene a salvarci lo stesso.


(Nico)
Manca poco ormai dal ricordare una festività che da secoli rappresenta un momento importante per la religione cristiana: il Natale, ovvero la nascita di Gesù Cristo. Sin da piccolo ho partecipato a questo evento in modo quasi unico. Ricordo questi giorni e la mia frenesia di addobbare l’albero, di costruire il presepe e di seguire passo per passo mia madre in ogni momento che precedeva la santa festività. Ricordi bellissimi, che oggi che ho qualche anno in più vedo con occhi più preoccupati ma sempre all’insegna della gioia.Oggi, osservo mia sorella piccolina, infatuata dal Natale solo per divertirsi a fare l’albero, il presepe, ricevere i regali, guardare le tante luci presenti in tutte le vetrine… e poi davanti ai miei occhi ricordo i visi di quei bambini, che ti chiedono di aiutarli per vincere la fame, la miseria. Dinanzi a ciò, mi viene da pensare: se Gesù ci ha uniti perché ancora oggi siamo divisi? Perché? Perché ancora siamo costretti a guardare delle scene che ci toccano il cuore? Non so se riuscirò a trovare una risposta. So solo che il Natale è un momento di grande riflessione che tutti dovremo avere. In questi giorni, forse per i grandi valori di umiltà che i miei mi hanno trasmesso, mi sento col pensiero accanto a chi ha subìto quelle tragedie, alle quali è impossibile rimanere insensibili. Ho 16 anni, ancora materialmente incapace a dare un aiuto a chi ha tanto bisogno, ma mentalmente mi sento vicino a loro, col cuore e tutti dovrebbero almeno un attimo fermarsi a pensare a chi non ha fortuna di vivere con noi questo grande evento. Solo così, forse, possiamo partecipare in qualche modo al Natale. Gesù vuole metterci alla prova, farci toccare con mano quanto siamo deboli come ci facciamo manipolare da quelle luci, che in questi giorni ci illuminano. Dinanzi a tali illusorie illuminazioni siamo capaci di credere che la vera luce che può realmente illuminarci è quella presente nel cuore di ognuno di noi. Come? Regalando un sorriso a chi ne è carente, dando una parola di sollievo, di conforto a chi è preso dalla depressione ed è stanco di vivere. Ma soprattutto facendo capire che la vita, nonostante le tante difficoltà che si possono incontrare, è il dono più grande e prezioso che potevamo ricevere… Questo per me è il vero Natale. Seguimi anche tu, insieme possiamo farcela...
 

Prendi nota … e non mancare
 

16 Dicembre 2001 ore 18 Centro Accoglienza L’Ulivo (Inizio Novena di Natale )

23 Dicembre 2001 Ritiro sul Natale (salone Stella Maris ore 15)

31 Dicembre 2001– 1 Gennaio 2002 Marcia della pace a Locri. (RG)

 

I^ domenica d'avvento - Una promessa
Is 2, 4
: “Egli sarà giudice fra le genti e sarà arbitro fra molti popoli. Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci; un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno più nell'arte della guerra”

Situazione oggi:

Popoli che si combattono e si armano, cuori e intelligenze intossicate dal terrore e dalla "inevitabilità della guerra". Il nostro impegno: diffondere le ragioni della pace e nella nonviolenza

II^ d'avvento - Un germoglio, speranza degli infelici

Is 11,1-4a
: “Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese

 

 

Le forme di oppressione dei più forti sui più deboli sono tante. Ci sono le oppressioni spirituali e mentali, quelle fisiche e politiche, culturali e ambientali.

Il nostro impegno: individuare le oppressioni a noi più vicine ed accogliere la profezia della liberazione. Piantare germogli di speranza e di pace

III^ d'avvento -Danzeranno liberi gli storpi

Is 35,4b-6 “[Ecco giunge] la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi. Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto, perché scaturiranno acque nel deserto, scorreranno torrenti nella steppa”.

 


Nella vita personale, familiare e sociale ci sono situazioni aride, che non si ritiene possono cambiare. Siamo talvolta ciechi o almeno troppo stanchi, paralizzati, zoppi e aridi di cuore.

Il nostro impegno: lasciarci invadere dalla luce e accogliere la salvezza, danzare con gioia la danza della vita, gridare nel vuoto la nostra felicità di essere figli della promessa.

IV^ d'avvento - La Vergine partorirà un bambino

Is 7,14“ Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele”

 


In tantissimi chiedono a Dio segni e miracoli. Vorremmo tutti aiuti materiali e prodigi straordinari.

Il nostro impegno: guardare a Gesù come al Dio vivente venuto a vivere con noi. Indicarlo come il più grande segno dell'amore di Dio nel mondo e nella storia