SALUTO DI GIUSEPPE LIGUORI IN PARTENZA COME MISSIONARIO LAICO IN AFRICA

Incollo il mio intervento in Chiesa, alla presenza del vescovo. Penso che a dicembre 2003 sarò in Italia in vacanza e poi ripartirò a gennaio 2004. Ciao e ... la pace e i poveri prima di tutto. Jambo.

 

Epifania 2003 - Saluto alle sorelle e ai fratelli di Oriolo

Sorelle e fratelli, oggi è un giorno di festa per tutta la Chiesa cattolica. E´ l´Epifania del Signore, il giorno in cui Gesù si manifesta a tutti i popoli. Ed è il giorno in cui io consacro la mia vita, entrando a far parte dei missionari comboniani, per far conoscere Gesù ai popoli che ancora non lo conoscono. Ringrazio il vescovo per essere qui a fare festa insieme a noi ed ho tre cose da dirgli. Caro don Domenico, grazie per il tuo impegno in favore delle ragazze costrette a prostituirsi. Grazie a nome di Magdaleine, a nome di Inna, Luda, Nadia e tante altre ragazze che, anche grazie al tuo aiuto, hanno lasciato la strada. Anch´io, nel mio piccolo, ho contribuito in questa lotta alla schiavitù, come mi ha insegnato il Beato Daniele Comboni, fondatore della famiglia missionaria alla quale appartengo. Grazie, don Domenico, per l´aiuto che mi hai dato, soprattutto per i 425 euro che la diocesi ha pagato per il biglietto aereo Roma-Kampala. La terza cosa che volevo dirti, caro vescovo, è una richiesta che ti farò più tardi.

Tre cose voglio dire anche al nostro parroco: grazie innanzitutto per il tuo aiuto e grazie a tutti i parrocchiani per il biglietto aereo di ritorno, Kampala-Roma. Vorrei proporti un gemellaggio, caro don Nicola, tra la parrocchia di Oriolo e la parrocchia di Nostra Signora d´Africa di Kampala, dove andrò a vivere. In un gemellaggio si dà e si riceve: sono sicuro che la nostra parrocchia riceverebbe tanti doni spirituali con le preghiere del popolo di Dio che è in Uganda. La terza cosa, don Nicola, riguarda le feste patronali. Secondo me, si spendono troppi soldi per i fuochi d´artificio. La mia proposta è di ridurli del 50% e devolvere il ricavato ai poveri, dopo aver fatto una lunga catechesi sull´argomento. Tempo fa, il nostro vescovo Domenico, qui presente, disse, in un convegno all´Hotel Corallo a Villapiana disse che, quando il popolo di Dio sarà preparato e ci saranno, tra i laici, persone che appoggeranno una riduzione delle spese per i fuochi d´artificio, anche lui sarà disposto ad intervenire, nei modi che la sua saggezza gli consiglierà. Io penso che i tempi sono maturi per affrontare questo argomento e che i poveri non possono più aspettare.

In Uganda insegnerò francese in una scuola cattolica, aiuterò nella gestione della casa per ragazzi di strada di Namugongo nella quale ora c´è, grazie anche alle offerte del popolo di Oriolo, acqua per lavarsi e cibo. Chiunque voglia continuare ad aiutare la mia missione, può rivolgersi al nostro parroco don Nicola oppure a me dopo la messa.

Versamento sul conto dei missionari comboniani, intestato a padre Giuseppe Valente, Progetto ragazzi di strada, Namugongo (UGANDA).

1) Banca Popolare Etica, Piazzetta Forzatè 2, Padova, ABI 05018, CAB 12100, Conto 4652, intestato a Collegio Missioni Africane, Procura Missioni.

2) Conto corrente postale 12182317, intestato a Banca Popolare Etica, conto  4652. Causale: pro padre Giuseppe Valente, Ragazzi di strada (UGANDA).

Domani è anche la giornata nazionale delle adozioni a distanza, dette anche sostegno a distanza. Chi vuole sostenere un bambino dell´Uganda, sappia che la somma annuale è di 150 euro. Chi vuole solo dare un paio di scarpe, sappia che bastano 10 euro. Chi non può dare nulla, può sempre pregare per l´Uganda.

Infine, aiuterò padre Agostoni nella sua campagna per l´abolizione della pena di morte. Egli ed i suoi collaboratori hanno già ricevuto gravi minacce ed è questo che mi spinge, caro vescovo, a farti l´ultima richiesta: se dovesse arrivarti la notizia della mia morte, sappi che voglio essere sepolto in Uganda, dove già riposano tanti miei fratelli comboniani, che hanno dato la vita per Gesù e per i poveri. Mi rivolgo a te, affinché la mia volontà, che oggi è liberamente espressa alla presenza di tanti testimoni, sia rispettata ad ogni costo.

Il compito del missionario è quello di dire coraggiosamente la verità ed è per questo che non posso tacere. L´Uganda è una dittatura militare: il 28 agosto scorso, tre missionari comboniani, p. Giulio, p. Tarcisio e p. Carlos sono stati sequestrati per 48 ore dall´esercito governativo. Costretti a marciare per diverse ore, senza cibo, né acqua, sono stati imprigionati e costretti a consegnare i loro vestiti e a trascorrere la notte nudi come vermi. Ho chiesto all´on. Luana Zanella di presentare un´interrogazione parlamentare per chiedere quali misure avesse preso il governo italiano e lei, insieme ad altri parlamentari, lo ha fatto il primo ottobre 2002. Per tutta risposta, il nostro governo ha concesso al governo ugandese, con atto firmato a Kampala dal sottosegretario Alfredo Mantica il 17 ottobre 2002, un finanziamento a fondo perduto di 19 milioni di euro, oltre 36 miliardi di vecchie lire. Ora io chiedo: come può l´Italia appoggiare una dittatura come l´Uganda ? Il governo italiano non sa che questi 19 milioni di euro saranno utilizzati per comprare le armi ? Come si può contrastare il dittatore Saddam Hussein e, nello stesso momento, finanziare il dittatore ugandese Museveni ? Di questo dovrà rendere conto al Parlamento e al popolo italiano il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che all´epoca era anche ministro degli esteri. La mia famiglia missionaria ha già dovuto piangere 12 martiri in Uganda. Non vorrei che il tredicesimo fosse ucciso con armi e proiettili pagati dal governo italiano !

Ultimo punto: la pace. Giovanni Paolo II, nel suo messaggio del primo gennaio, ci ha ricordato l´enciclica Pacem in terris del grande papa Giovanni XXIII. Che cos´è la guerra ? Per il beato Giovanni XXIII la guerra è contraria alla ragione. Per papa Benedetto XV la guerra è un´inutile strage. Per Giovanni Paolo II è "il mezzo più barbaro e più inefficace per risolvere i conflitti". Il catechismo degli adulti della CEI afferma che "il mondo civile dovrebbe bandirla totalmente e sostituirla con il ricorso ad altri mezzi, come la trattativa e l'arbitrato internazionale. Si dovrebbe togliere ai singoli stati il diritto di farsi giustizia da soli con la forza, come già è stato tolto ai privati cittadini e alle comunità intermedie". Come io, cittadino, non posso farmi giustizia da solo, ma devo ricorrere ai tribunali, così anche gli Stati Uniti non possono farsi giustizia da soli, ma devono ricorrere alle Nazioni Unite e al Tribunale Penale Internazionale. Ma i generali e i potenti non la pensano così. Ecco le parole del generale Carlo Jean, presidente del Centro alti studi per la difesa: "tutto sommato l´impiego dei militari di leva è preferibile a quello dei volontari per i bassi costi e per le responsabilità morali. Se muore il figlio di un pastore calabrese non ci saranno movimenti di piazza e basteranno 100 milioni di lire per chiudere la questione". I missionari comboniani di Bari hanno deciso di non celebrare messa, quest´anno, il giorno dell´Epifania, per protestare contro la guerra. La mia protesta consiste nell´aver appeso al balcone un lenzuolo in cui è scritto: no alla guerra. Migliaia di italiani hanno fatto altrettanto, seguendo l´invito del chirurgo Gino Strada, recentemente ricevuto dal Papa insieme a padre Venanzio Milani, vicario generale dei comboniani e seguendo l´invito di Pax Christi e di altre associazioni contrarie alla guerra.

La Chiesa cattolica ha sempre condannato la guerra di aggressione e quella di Bush contro l´Iraq è sicuramente una guerra d´aggressione. Così è scritto nel CCC al punto 2314: "Ogni atto di guerra che indiscriminatamente mira alla distruzione di intere città o di vaste regioni e dei loro abitanti, è delitto contro Dio e contro la stessa umanità e con fermezza e senza esitazione deve essere condannato". E´ per questo che sento il dovere di dire: no alla guerra, no all´ingresso dell´Italia nella guerra. Come può Berlusconi, che dice d´essere tanto cattolico, essere favorevole ad guerra d´aggressione? Chi è veramente cristiano è il nuovo presidente del Brasile, Lula, che, proprio l´altro ieri, invece di spendere un miliardo di dollari per acquistare 12 aerei da guerra, come aveva stabilito il precedente governo, ha destinato questi soldi alla lotta alla fame. Oltre 50 milioni di brasiliani, infatti, vivono sotto la soglia di povertà. Lula, prima d´essere eletto presidente, ha fatto per tanti anni l´operaio ed ha perduto, durante il lavoro, due dita della mano. Egli conosce i bisogni e i diritti del popolo. Non altrettanto si può dire di un miliardario come Silvio Berlusconi. Il Vangelo è chiaro: non si possono servire due padroni, Dio e il denaro. Io ho scelto il mio Signore, che è Dio, Berlusconi ha scelto il suo padrone, che è il denaro e chi ama il denaro spesso è favorevole alla guerra.

Sì a Gesù, principe della Pace e amico degli oppressi, no a Bush e a Berlusconi, principi della guerra e amici dei dittatori.

Sorelle e fratelli, se Dio lo vorrà ci rivedremo fra tre anni ad Oriolo. Se Dio vorrà diversamente, ci vedremo un giorno in Paradiso. Vi saluto con le parole del Beato Daniele Comboni: O Nigrizia o morte, o Africa o morte !

Che Dio benedica la nostra diocesi, che Dio benedica l´Uganda !

Viva Gesù Cristo, viva Daniele Comboni, viva l´Africa !