La 2^ domenica di quaresima ci presenta la trasfigurazione di Gesù sul monte, la paura dei discepoli nell’entrare nella nube che interfaccia il divino, dopo il loro entusiasmo iniziale. Con Mosè ed Elia, che rappresentano la legge e i profeti, Gesù parla del suo “esodo” imminente e, si sa, ogni esodo esalta e atterrisce nello stesso tempo. Uscendo da ciò che ci è abituale, avvertiamo il fascino del nuovo e anche le sfide nascoste sotto le sue pieghe. Gesù è uscito prima dalla sfera divina e inaccessibile, in cui dimorava come Figlio, per farsi uomo e poi dalla vita umana per attraversare la notte della morte e tornare a risplendere come uomo divinizzato e glorioso, primogenito di noi diventati suoi fratelli. La trasfigurazione rende trasparente la sorte di gloria alla quale egli ci trascina con sé, pur nella trepidazione che ogni “esodo” comporta.
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2^ Domenica di Quaresima (C)
Nube che ci avvolgi, eppure tu sei la stessa Gloria (GM/07/03/04)
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Dal vangelo secondo Luca (9,28-36) In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. E, mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quel che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li avvolse; all'entrare in quella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo». Appena la voce cessò, Gesù restò solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto. Libro della Gènesi (15,12.17-18) Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco un oscuro terrore lo assalì. Quando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco un forno fumante e una fiaccola ardente passarono in mezzo agli animali divisi. In quel giorno il Signore concluse questa alleanza con Abram: «Alla tua discendenza io do questo paese dal fiume d'Egitto al grande fiume, il fiume Eufrate».
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