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Domenica 2003 (anno B) Dio
è vicino a quanti l’invocano, |
Immagine
di Cerezo Barredo (www.servicioskoinonia.org)
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Esodo (4,14-16) <<Poi lo strato di rugiada svanì ed ecco sulla superficie del deserto vi era una cosa minuta e granulosa, minuta come è la brina sulla terra. Gli Israeliti la videro e si dissero l'un l'altro: « Man hu: che cos'è?», perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: «E` il pane che il Signore vi ha dato in cibo. Ecco che cosa comanda il Signore: Raccoglietene quanto ciascuno può mangiarne, un omer a testa, secondo il numero delle persone con voi. Ne prenderete ciascuno per quelli della propria tenda»>>. Vangelo di Giovanni (6,24-35) <<Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafarnao alla ricerca di Gesù. Trovatolo di là dal mare, gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?». Gesù rispose: «Questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato». Allora gli dissero: «Quale segno dunque tu fai perché vediamo e possiamo crederti? Quale opera compi? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero; il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete»>>. Alle folle che volevano
farlo re, perché pensavano di aver finalmente a disposizione chi poteva
sempre saziare la loro fame, Gesù, nel vangelo, si presenta invece come
colui che può colmare il cuore, fino a farlo impazzire di gioia che
trabocca oltre gli orli della propria esistenza. Ma è proprio così
facile? Lo è in alcuni momenti di entusiasmo e di grazia. Ma come fare
perché ciò permanga nel quotidiano e diventi una costante della propria
vita? La risposta è forse da cercare nella linea tracciata dalla prima
lettura, che invita a coltivare lo stupore come un costante atteggiamento
dell’anima, lo stupore come capacità di lasciarsi sorprendere da Dio,
quanto basta giorno per giorno. |