GIOVANI CONTRO LA GUERRA
«Amarezza è nel cuore di chi trama il male, gioia
hanno i consiglieri di pace». (Proverbi
12, 20)
IL
TESTAMENTO DI RAOUL FOLLEREAU
Giovani, il domani siete voi!
Giovani
di tutto il mondo, o la guerra o la pace sono per voi.
Scrivevo,
venticinque anni «O gli uomini impareranno ad amarsi
o, infine, l'uomo vivrà per l'uomo, o gli uomini moriranno.
Tutti
e tutti insieme. Il nostro mondo non ha che questa
alternativa: amarsi o scomparire.
Bisogna
scegliere. Subito. E per sempre.
Ieri,
l'allarme. Domani, l'inferno.
I
Grandi - questi giganti che hanno cessato di essere
uomini - possiedono, nelle loro turpi collezioni di
morte, 20.000 bombe all'idrogeno, di cui una sola è sufficiente a trasformare
un'intera metropoli in un immenso cimitero. Ed essi
continuano la loro mostruosa industria producendo tre bombe ogni ventiquattro
ore.
L'apocalisse
è all'angolo della strada.
Ragazzi,
ragazze di tutto il mondo, sarete voi a dire «no» al suicidio dell'umanità.
«Signore,
vorrei tanto aiutare gli altri a vivere».
Questa
fu la mia preghiera di adolescente.
Credo
di esserle rimasto, per tutta la mia vita, fedele...
Ed
eccomi al crepuscolo di una esistenza che ho condotto
il meglio possibile, ma che rimane incompiuta.
Il
tesoro che vi lascio è il bene che io non ho fatto, che avrei voluto fare e che voi farete dopo di me.
Possa
solo questa testimonianza aiutarvi ad amare.
Questa
è l'ultima ambizione della mia vita, e l'oggetto di questo «testamento».
Proclamo
erede universale tutta la gioventù del mondo. Tutta la gioventù del mondo: di
destra, di sinistra, di centro, estremista: che mi importa!
Tutta la gioventù: quella che ha ricevuto il dono
della fede, quella che si comporta come se credesse, quella che pensa di non
credere.
C'è
un solo cielo per tutto il mondo.
Più
sento avvicinarsi la fine della mia vita, più sento la necessità di ripetervi:
è amando che noi salveremo l'umanità.
E
di ripetervi: la più grande disgrazia che vi possa capitare
è quella di non essere utili a nessuno, e che la vostra vita non serva a
niente. Amarsi o scomparire.
Ma non è
sufficiente inneggiare a: «la pace, la pace», perché la pace cessi di disertare
la terra.
Occorre
agire. A forza di amore. A colpi di amore.
I
pacifisti con il manganello sono dei falsi combattenti. Tentando di
conquistare, disertano. Il Cristo ha ripudiato la violenza, accettando la
Croce.
Allontanatevi
dai mascalzoni dell'intelligenza, come dai venditori di fumo: vi condurranno
su strade senza fiori e che terminano nel nulla.
Diffidate
di queste «tecniche divinizzate» che già san Paolo denunciava.
Sappiate
distinguere ciò che serve da ciò che sottomette.
Rinunciate
alle parole che sono tanto più vuote quanto sonore.
Non
guarirete il mondo con dei punti esclamativi.
Ciò
che occorre è liberarlo da certi «progressi» e dalle loro malattie, dal denaro
e dalla sua maledizione.
Allontanatevi
da coloro per i quali tutto si risolve; si spiega e
si apprezza in rapporto ai biglietti di banca.
Anche se
sono intelligenti essi sono i più stupidi di tutti gli uomini.
Non
si fa un trampolino con una cassaforte.
Bisognerà
che dominiate il potere del denaro, altrimenti quasi nulla di
umano è possibile, ma con il quale tutto marcisce. Esso, corruttore,
diventi servitore.
Siate
ricchi della felicità degli altri.
Rimanete
voi stessi. E non un altro. Non importa chi. Fuggite
le facili vigliaccherie dell'anonimato.
Ogni
essere umano ha un suo destino. Realizzate il vostro, con gli occhi aperti,
esigenti e leali.
Niente
diminuisce mai la dimensione dell'uomo. Se vi manca qualcosa nella vita è perché non avete guardato abbastanza in alto.
Tutti
simili? No.
Ma
tutti uguali e tutti insieme!
Allora
sarete degli uomini. Degli uomini liberi.
Ma
attenzione!
La
libertà non è una cameriera tuttofare che si può sfruttare impunemente. Né un paravento sbalorditivo dietro il quale si gonfiano
fetide ambizioni.
La
libertà è il patrimonio comune di tutta l'umanità. Chi è incapace di
trasmetterla agli altri è indegno di possederla.
Non
trasformate il vostro cuore in un ripostiglio; diventerebbe presto una
pattumiera.
Lavorate.
Una delle disgrazie del nostro tempo è che si considera il lavoro come una
maledizione. Mentre è redenzione.
Meritate
la felicità di amare il vostro dovere. E poi, credete
nella bontà, nell'umile e sublime bontà.
Nel
cuore di ogni uomo ci sono tesori d'amore.
Spetta
a voi scoprirli.
La
sola verità è amarsi.
Amarsi
gli uni con gli altri, amarsi tutti. Non a orari fissi, ma per tutta la vita.
Amare
la povera gente, amare le persone infelici (che molto spesso sono dei poveri esseri), amare lo sconosciuto, amare il prossimo
che è ai margini della società, amare lo straniero che vive vicino a voi.
Amare.
Voi
pacificherete gli uomini solamente arricchendo il loro cuore.
Testimoni
troppo spesso legati al deterioramento di questo
secolo (che fu per poco tempo così bello), spaventati da questa gigantesca
corsa verso la morte di coloro che confiscano i nostri destini, asfissiati da
un «progresso» folgorante, divoratore ma paralizzante, con il cuore frantumato
da questo grido «ho fame!» che si alza incessante dai due terzi del mondo,
rimane solo questo supremo e sublime rimedio: essere veramente fratelli.
Allora...
domani?
Domani,
siete voi.
[Da AA.
VV., Voci di pace. Suggestioni, parole,
preghiere e canti da tutto il mondo e di tutte le religioni, Piemme Pocket,
Casale Monferrato (AL) 2002,
123-127]