La liturgia ci invita, nella prima lettura, ad affidare la nostra vita unicamente a Dio. Ciò non significa diffidare sistematicamente degli altri, ma vuole solo ricordarci che niente e nessuno al mondo può soddisfare la sete d’infinito che è nel nostro cuore. Il vangelo ci richiama sulla nostra abitudine a ritenere felici coloro che hanno molto e che contano e ad appoggiarci a loro per avere una garanzia anche per il nostro futuro. Gesù dice esattamente il contrario, perché dichiara felici i poveri e coloro che non hanno alcuna importanza in questo mondo. Fonda questa sua rivoluzionaria affermazione su due elementi: la realtà dell’amore di Dio per loro e il fatto che il regno di Dio, che egli annuncia, ha proprio loro come protagonisti.
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6^ domenica (C) 2007 Beati coloro
che udivano le tue parole, |
Profeta Geremìa (17,5-8) Così dice il Signore: «Maledetto l'uomo che confida nell'uomo, che pone nella carne il suo sostegno e il cui cuore si allontana dal Signore. Egli sarà come un tamerisco nella steppa, quando viene il bene non lo vede; dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere. Benedetto l'uomo che confida nel Signore e il Signore è sua fiducia. Egli è come un albero piantato lungo l'acqua, verso la corrente stende le radici; non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi; nell'anno della siccità non intristisce, non smette di produrre i suoi frutti.» Parola di Dio! Vangelo di Luca (6,17.20-26) In quel tempo, Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante. C'era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone. Alzati gli occhi verso i suoi discepoli, Gesù diceva: «Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perché riderete. Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v'insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell'uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i profeti. Ma guai a voi, ricchi, perché avete già la vostra consolazione. Guai a voi che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi che ora ridete, perché sarete afflitti e piangerete. Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti». |