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3^ Domenica di PASQUA 2007

La terza domenica di Pasqua è ancora tutta pervasa della gioia della risurrezione di Gesù. Gesù stesso si presenta ai suoi discepoli, quando essi sono intenti a pescare. Sebbene all’inizio non sia da loro riconosciuto, interviene perché la loro fatica non continui ad essere vana.  Il seguito del racconto contiene una sorta di doppia pesca: quella dei numerosi pesci e quella alla quale alludeva la chiamata iniziale di Pietro: «D’ora in poi sarai pescatore di uomini!». Alla pesca abbondante dei pesci di Pietro e dei suoi compagni segue la pesca (o il ripescaggio) da parte di Gesù dello stesso Pietro. Dopo il suo triplice rinnegamento, l’apostolo è chiamato a ravvedersi, per confermare i suoi fratelli, come Gesù gli aveva preannunciato (Lc 22,32).  Il suo ripescaggio avviene attraverso un intenso colloquio, cui pone termine una definitiva confessione d’amore da parte dell’apostolo: «Signore, tu sai ogni cosa; tu conosci che ti voglio bene». Siamo interpellati anche noi dalla domanda di Gesù: «Mi ami tu?». Come Pietro forse potremo al massimo riuscire a dire «Signore, ti voglio bene!». Diciamolo tuttavia con convinzione, non aspettiamo oltre. L’amore non  espresso, ma continuamente  rimandato, è proprio ciò che offende l’amore.

 

Preghiera

Non osiamo domandarti chi tu sia,
sappiamo bene che tu sei il Signore,
ma, vedi, la nostra barca
è ancora a riva...


Poi quando finalmente
ci siamo distaccati dalla spiaggia,
se proprio non infuria la tempesta,
non riusciamo a prender nulla
e ci sentiamo soli;


è allora che tu fai cenno da lontano,
ti mostri come chi ha già pensato
a preparare il cibo per nutrirci,
e a lungo ha atteso proprio noi
anche se noi non lo sapevamo.
(GM)

Dal vangelo secondo Giovanni (21,1-19)<<… Quando già era mattina, Gesù si presentò sulla riva; i discepoli però non sapevano che era Gesù. Allora Gesù disse loro: «Figlioli, avete del pesce?» Gli risposero: «No». Ed egli disse loro: «Gettate la rete dal lato destro della barca e ne troverete». Essi dunque la gettarono, e non potevano più tirarla su per il gran numero di pesci. Allora il discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!» Simon Pietro, udito che era il Signore, si cinse la veste, perché era nudo, e si gettò in mare. Ma gli altri discepoli vennero con la barca, perché non erano molto distanti da terra (circa duecento cubiti), trascinando la rete con i pesci. Appena scesero a terra, videro là della brace e del pesce messovi su, e del pane. Gesù disse loro: «Portate qua dei pesci che avete preso ora». Simon Pietro allora salì sulla barca e tirò a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci; e benché ce ne fossero tanti, la rete non si strappò. Gesù disse loro: «Venite a far colazione». E nessuno dei discepoli osava chiedergli: «Chi sei?» Sapendo che era il Signore. … Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, mi ami (agapàs) più di questi?» Egli rispose: «Sì, Signore, tu sai che ti voglio bene (filô)». Gesù gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, una seconda volta: «Simone di Giovanni, mi ami? (agapàs) » Egli rispose: «Sì, Signore; tu sai che ti voglio bene (filô)». Gesù gli disse: «Pasci le mie pecore». Gli disse la terza volta: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene? (filèis)» Pietro fu rattristato che egli avesse detto la terza volta: «Mi vuoi bene?» E gli rispose: «Signore, tu sai ogni cosa; tu conosci che ti voglio bene». Gesù gli disse: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità ti dico che quand'eri più giovane, ti cingevi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio, stenderai le tue mani e un altro ti cingerà e ti condurrà dove non vorresti». Disse questo per indicare con quale morte avrebbe glorificato Dio. E, dopo aver parlato così, gli disse: «Seguimi»>>.