5^ Domenica di Quaresima (a) 2005                                                                  www.puntopace.net

L’abisso e la chiamata di Dio per venirne fuori; in altre parole, la morte e la vittoria sulla morte costituiscono il tema di quest’ultima domenica di Quaresima, prima della “domenica delle palme”. Riguardando all’indietro, la luce, l’acqua, la trasfigurazione, la parola stessa di Dio, che hanno accompagnato il cammino della Quaresima, hanno oggi come una sintesi, che ne fa comprendere la loro ricchezza simbolica, nella voce potente di Cristo che richiama Lazzaro dal buio della morte, ne ordina la liberazione dai legacci e dalle bende e lo restituisce interamente alla vita. La Parola oggi è questa Voce e la Luce illumina l’ombra più tenebrosa che ci affligge, la morte. La stessa vita si trasfigura interamente grazie all’intervento di Cristo, da cui zampilla un’acqua che è già partecipazione ad una vita senza fine e senza limiti.

 


Nell’immagine una figura simile ad un angelo è davanti all’apertura di uno spazio luminoso. 

PREGHIERA

Oggi mi sento come Lazzaro,
legato mani e piedi,
che dal profondo a te grida:
«Giunge fino a te questa voce,
da qui, dall’abisso più oscuro
che a me, come ogni altro mortale,
è stato comandato di raggiungere senza alcuna pietà?
Non sei tu nella Tua luce, mio Dio,
e cosa può mai dirti questo abisso
dove i viventi s’affrettano
a rinchiudere i loro morti?
».
«Se io non lo avessi conosciuto,
- sembra che tu mi risponda -
allora forse  potrebbe apparire
infinitamente lontano persino ad un Dio…
».
Ma non è stato così, mio Signore,
perché tu hai voluto conoscere quest’abisso,
fino a restarvi qualche giorno.
Grazie, perché fin qui m’hai raggiunto,
spalancando il sepolcro e chiamandomi forte,
tanto forte da far scoppiare la morte !
(GM/09/03/08)

Dal Salmo 129 Dal profondo a te grido, o Signore; / Signore, ascolta la mia voce. / Siano i tuoi orecchi attenti / alla voce della mia supplica. / Io spero, Signore. / Spera l’anima mia, / attendo la sua parola. / L’anima mia è rivolta al Signore / più che le sentinelle all’aurora. / Più che le sentinelle l’aurora, / Israele attenda il Signore, / perché con il Signore è la misericordia / e grande è con lui la redenzione. / Egli redimerà Israele / da tutte le sue colpe.

Vangelo di Giovanni (11, 17-45 – forma breve) In quel tempo, le sorelle di Lazzaro mandarono a dire a Gesù:  Signore, ecco, colui che tu ami è malato». All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Marta, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo». Gesù si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?». Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare». Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.